sabato 26 febbraio 2011

GAETA(LT),4^ Ed.Yacht Med Festival

Yacht Med Festival, i preparativi per la quarta edizione
Preparativi in corso per la quarta edizione dello Yacht Med Festival, un appuntamento nato con l’Amministrazione Raimondi che mette Gaeta al centro del mondo nautico del Mediterraneo.
“Quest’anno le vicende internazionali impongono a questa manifestazione di prestare particolare attenzione al quadro sociale e politico del Mediterraneo attraversato dalle rivoluzioni in atto (Egitto, Tunisia e Libia) e dai fermenti che stanno attraversando molti altri Paesi che si affacciano su questo mare – afferma il Sindaco Raimondi - La quarta edizione dello Yacht Med Festival, organizzato molto bene dalla Camera di Commercio, non può ignorare queste vicende che vanno ad incidere anche sull’economia nautica che si sta riprendendo da una crisi che ha fatto sentire i suoi effetti in maniera considerevole”. 
“Nonostante ciò, nel pieno delle difficoltà economiche, l’Amministrazione nel 2007 ha avuto la lungimiranza di coinvolgere gli operatori del settore per creare questo appuntamento nel centro storico Sant’Erasmo che potesse offrire una vetrina internazionale ai loro prodotti e alla città di Gaeta – aggiunge Raimondi - In questo quartiere siamo intervenuti gradualmente sull’arredo urbano per migliorare la vivibilità dei residenti e per essere pronti a dare una cornice adatta ad eventi di questo livello. È una delle operazioni di sinergia che si inseriscono in un discorso più ampio di destagionalizzazione del turismo che consenta di far venire numerosi visitatori anche al di fuori del periodo balneare e creare un indotto economico consistente per le attività commerciali”. 
Lo Yacht Med Festival permette a Gaeta di mettersi in vetrina e mostrarsi in tutta la sua bellezza nella cornice del centro storico Sant’Erasmo – conclude il Sindaco - Inoltre, un’altra caratteristica unica che offre questo festival grazie alla particolarità della nostra città è che gli operatori, oltre a mostrare i loro prodotti ad un vasto pubblico, possono provare subito a mare le imbarcazioni, una pratica che non è molto comune nelle altre manifestazioni simili a questa”.

sabato 12 febbraio 2011

Sermoneta(LT),Sagra della polenta

Penultimo appuntamento con la Sagra della polenta nelle borgate: domenica 13 febbraio a Sermoneta Scalo

La Sagra della Polenta di Sermoneta è arrivata al suo penultimo appuntamento.
Questa Domenica 13 febbraio la festa si sposta a Sermoneta Scalo, dove i maestri polentari già dalle sette del mattino inizieranno i preparativi per servire, all'ora di pranzo, il prelibato piatto tipico della cucina locale. Alle 11 presso il piazzale Caracupa ci sarà la Santa Messa e, a seguire, la benedizione dei bani e della polenta. Tutti a tavola, infine, alle ore 12.30 per degustare la polenta con sugo di salsiccia e broccoletti. La giornata proseguirà con musica di intrattenimento e, per finire, alle ore 17 ci sarà l'estrazione dei biglietti vincenti della lotteria.
La Sagra della Polenta nelle borgate è organizzata dai comitati parrocchiali e spontanei, in collaborazione con l'Amministrazione comunale di Sermoneta.
Gli appuntamenti si concluderanno domenica 20 febbraio a Monticchio.
Quest'anno Sermoneta ha voluto rivangare con forza la primogenitura della polenta in Italia: nel 1503 il seme del mais arrivò a Sermoneta grazie a Guglielmo Caetani, che dopo un lungo esilio a Mantova, fece ritorno a Sermoneta appena avuta notizia della morte di Alessandro VI Borgia, il Papa che gli aveva tolto il feudo con la scomunica e fatto uccidere due fratelli. Guglielmo ritornando al suo paese portò con se il seme del granoturco venuto dall’America e lo seminò sui su fertili territori. La farina del granturco fu usata inizialmente per procurare pietanze ai prigionieri del castello ed in seguito dai poveri e dai pastori come cibo quotidiano. A quei tempi a Sermoneta tra i poveri vi erano molti pastori scesi dai monti dell’alto Lazio e dall’Abruzzo alla ricerca di pascoli più verdi per i loro bestiami. Per la ricorrenza della festa di Sant’Antonio Abate protettore degli animali domestici, che ricorre il 17 gennaio, i pastori scendevano in paese a far benedire i loro animali ed in questa occasione veniva offerto loro e a tutta la popolazione un piatto di polenta condita con carne di maiale e cucinata sulla pubblica piazza.

Campoli Appennino,1^ Fiera Nazionale del Tartufo nero pregiato

LO SAI CHE...

Prima Fiera Nazionale del Tartufo nero pregiato
Campoli Appennino 12/13 – 19/20 febbraio
I vecchi “cavatori” partivano nel cuore della notte protetti dal buio e dall'anonimato. Il mestiere di cercatore di tartufi era custodito da un riserbo rigoroso. Pochi ne conoscevano i nomi e la professione. Così come pochissime persone conoscevano i posti dove trovare il prezioso tubero. Accompagnati dal proprio cane lungamente addestrato, i cavatori battevano in lungo e in largo i boschi nei dintorni di Campoli Appennino. Che, con il tempo, è diventato la vera patria del tartufo.Nei week end del 12/13 e del 19/20 febbraio prossimo Campoli Appennino celebrerà così la Prima Fiera nazionale del Tartufo nero pregiato. E, con l'occasione, sarà tolto il velo, almeno in parte, su quel mestiere così affascinante e inesplorato dei cavatori. Sulle loro storie. Sui ritrovamenti leggendari – proprio a Campoli lo scorso anno è stato trovato il tartufo più grande mai visto, 630 grammi - e sui loro amici a quattro zampe, su quei cani che sono la risorsa più importante di ogni cercatore che si rispetti.
Sarà possibile vederli all'opera  mentre cercano, naso a terra, il tartufo nascosto. Sarà l'occasione per premiare il miglior cane annusatore. Nell'attesa che le massaie campolesi diano gli ultimi tocchi ai tipici piatti locali a base di tartufo serviti durante la festa.Ma quello dei cavatori non è l'unico mestiere che Campoli ha gelosamente custodito. La fiera sarà l'occasione per mettere in piazza le vecchie botteghe di un tempo facendo rivivere gli antichi mestieri riannodando il filo del presente con quello del passato che molti non conoscono e altri hanno dimenticato. Ci sarà chi mostrerà come si faceva una volta il formaggio. E chi come venivano realizzate le ceste di vimini per la raccolta della frutta o la lavorazione del legno.La passione per le tradizioni che da sempre coinvolge per le occasioni “festose” tartufai, pastori e piccoli artigiani campolesi consentirà, anche questa volta, di ricostruire un ricco spaccato storico accompagnato dalla musica folk.Saranno due week-end dedicati al tartufo con oltre 80 espositori provenienti da 15 Regioni italiane. Eccellenze enogastronomiche da ogni parte d'Italia e  prodotti tipici della Ciociaria potranno essere degustati tra spettacoli con sbandieratori, cortei medievali ed esibizione di gruppi folkloristici. È previsto anche uno stand gastronomico coperto e riscaldato in Piazza Umberto I se il tempo peggiorasse.
Domenica 13 febbraio alle ore 9, nella frazione di Borgo San Giacomo, si terrà la tradizionale gara di cani da tartufo con concorrenti e di ogni regione italiana.
Il frusinate è un’ottima alternativa per il fine settimana, infatti Campoli Appennino è adagiato sul bordo di una  suggestiva dolina carsica, denominata il "Tomolo", a 650 metri di altezza che mantiene un clima fresco. Il paese, è anche conosciuto come Città del tartufo e dell’orso, conserva, nel centro storico, un museo dedicato al più grande carnivoro d'Europa. Da un'area attrezzata sui bordi dolina, affacciandosi dal balcone naturale di piazza Umberto I, è possibile vedere due esemplari di questo animale. E poi ancora un tuffo nel passato tra i resti del centro storico con la torre medievale, possibilità di escursioni tra le bellezze del Parco Nazionale d’Abruzzo.