Torna la Sagra della Polenta
Il 16 gennaio Sermoneta celebra il suo piatto tipico
e ne rivendica la paternità nei confronti del Nord
Tutto è pronto per il tradizionale e tanto atteso appuntamento con la Sagra della Polenta di Sermoneta, il borgo medievale meglio conservato del Lazio, in programma domenica 16 gennaio 2011, a cura dell’Associazione Festeggiamenti del centro storico e dell’Amministrazione comunale di Sermoneta.
Un appuntamento tra storia, religione, tradizione ed enogastronomia che affonda le sue origini nel 1503, quando il seme del mais arrivò a Sermoneta grazie a Guglielmo Caetani, che dopo un lungo esilio a Mantova, fece ritorno a Sermoneta appena avuta notizia della morte di Alessandro VI Borgia, il Papa che gli aveva tolto il feudo con la scomunica e fatto uccidere due fratelli. Guglielmo ritornando al suo paese portò con se il seme del granoturco venuto dall’America e lo seminò sui su fertili territori. La farina del granturco fu usata inizialmente per procurare pietanze ai prigionieri del castello ed in seguito dai poveri e dai pastori come cibo quotidiano. A quei tempi a Sermoneta tra i poveri vi erano molti pastori scesi dai monti dell’alto Lazio e dall’Abruzzo alla ricerca di pascoli più verdi per i loro bestiami. Per la ricorrenza della festa di Sant’Antonio Abate protettore degli animali domestici, che ricorre il 17 gennaio, i pastori scendevano in paese a far benedire i loro animali ed in questa occasione veniva offerto loro e a tutta la popolazione un piatto di polenta condita con carne di maiale e cucinata sulla pubblica piazza.
Degustare la tradizionale polenta con la salsiccia è diventato un appuntamento impedibile, il simbolo di una cultura appartenente alla più antica tradizione gastronomica del luogo. La Polenta, infatti, si diffuse prima a Sermoneta e solo in un secondo tempo nel nord Italia. Qui il clima mite ha permesso, prima che nel resto d’Italia, il proliferare di piantagioni di mais e la preparazione della pietanza, diventata successivamente tipica del nord. Un primato, questo, che Sermoneta rivendica con orgoglio.
La giornata del 16 gennaio sarà intensa. Già dalle 6 della mattina i “polentari”, anziani di Sermoneta che conservano l’antica ricetta del piatto tipico sermonetano, inizieranno ad accendere il fuoco in Piazza del Popolo per la preparazione della polenta nei tipici paioli di rame. Alle 9 sarà inaugurata la mostra di artigianato locale sotto la Loggia dei Mercanti e la mostra fotografica “Sermoneta nelle antiche cartoline”, a cura dell'Associazione Culturale Pontina e dell’ANC di Sermoneta. Nella Loggia dei Mercanti alle 10 si terrà la degustazione dei migliori oli extravergine di oliva di Sermoneta a cura dell'Associazione Capol e, dopo la messa nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, solenne processione con la Sacra immagine di Sant'Antonio abate ed il concerto della Banda musicale Fabrizio Caroso. Con la benedizione della polenta e dei pani, alle 12.30, la sagra avrà ufficialmente inizio, con la distribuzione della polenta con ragù e salsiccia.
Tale usanza dal 1977 viene curata dall’associazione Festeggiamenti del Centro Storico che ogni anno organizza in Sermoneta, in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, la Sagra della Polenta. La polenta che viene gustata il giorno della sagra viene cotta ad arte in un paiolo di rame su fuoco a legna, lentamente e continuamente girata fin dalle prime ore del mattino in Piazza del Popolo da esperti polentari. Il condimento della polenta viene fatto con salsicce, pomodoro, olio di oliva locale ed altri ingredienti che solo i cuochi polentari sermonetani conoscono a menadito, un’arte di cucinare che i più anziani polentari tramandano ai più giovani, che ogni anno, si dedicano con passione e volontariamente alla cottura di questo piatto oggi tanto ricercato. Le celebrazioni iniziano una settimana prima, con l’esposizione della sacra immagine di S. Antonio Abate.
Dal centro storico, la sagra si sposta nelle settimane successive nelle borgate: a Doganella (sempre il 16 gennaio), Monticchio (23 gennaio), Pontenuovo (30 gennaio), Tufette (6 febbraio), Sermoneta Scalo (13 febbraio).
Stefano Cortelletti