Da Scauri a Gaeta… sulle orme di S.Albina
E’questo l’itinerario che, domenica 12 dicembre, ha portato un nutrito gruppo di fedeli della Comunità Parrocchiale di S. Albina (Scauri), guidati dal parroco don Simone Di Vito, a Gaeta nella Cripta della Cattedrale dove sono conservate parti delle reliquie della Santa. Un “mini pellegrinaggio” in preparazione alla solennità del 16 dicembre, dies natalis di Albina, giovane di Cesarea che nel II sec. d.C. subì il martirio , come dice la tradizione, sulle sponde del mare di Scauri. Il percorso inizia con la visita guidata al Museo Diocesano, un vero e proprio scrigno di tesori quali dipinti su tela, affreschi, manoscritti, stampe; difficile non rimanere colpiti da quelle immagini di Cristo, della Vergine, dei Santi che diventano sempre più vive e ci permettono di apprezzare l’arte come forma privilegiata per comprendere profonde verità di fede e capace di parlare al cuore di tutti. Ma culmine di questa esperienza è la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Mons. Fabio Bernardo D’Onorio, un momento importante per rinsaldare i vincoli di fraternità e di comunione nella nostra comunità parrocchiale e riscoprire, anche attraverso la figura di S.Albina, il legame fondamentale con la Chiesa diocesana. L’Arcivescovo, accogliendoci con gioia e gratitudine nella Cripta della Cattedrale, ci invita a guardare con fiducia alla nostra Santa Patrona quale modello di fortezza cristiana e di coraggiosa testimonianza, rinnovando così l’impegno ad essere sale e luce nei vari ambiti di vita.
Con l’auspicio che in un prossimo futuro S.Albina possa riposare nella chiesa a lei dedicata ricomposta nei resti mortali, concludiamo il nostro percorso ammirando nella cripta l’affresco che la raffigura insieme ad altri martiri della diocesi. Riprendiamo la strada verso casa portando con noi la profonda dolcezza del volto di Albina e la serenità del suo sguardo, mentre sembra che risuonino le parole a lei attribuite come suo “testamento spirituale”: “Io mai cesserò di confessare la mia fede in Cristo, mio Signore, nel quale confida l’anima mia ed in onore del quale io elevo la mia lode”.
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