sabato 18 dicembre 2010

“Mini pellegrinaggio” da Scauri a Gaeta

                               Da Scauri a Gaeta… sulle orme di S.Albina
E’questo l’itinerario  che, domenica  12 dicembre, ha portato un nutrito gruppo di fedeli  della Comunità Parrocchiale di S. Albina  (Scauri),  guidati dal  parroco don Simone Di Vito, a Gaeta  nella Cripta della Cattedrale  dove sono conservate parti  delle reliquie della  Santa. Un  “mini pellegrinaggio”  in preparazione alla solennità del 16 dicembre, dies natalis  di  Albina,  giovane di Cesarea    che nel  II sec. d.C. subì il martirio , come dice la tradizione,  sulle sponde del mare di Scauri.   Il percorso inizia con la visita guidata al Museo Diocesano, un vero e proprio scrigno di tesori  quali  dipinti su tela, affreschi, manoscritti, stampe;   difficile non rimanere colpiti da quelle  immagini  di Cristo, della Vergine, dei Santi  che  diventano sempre più vive  e   ci  permettono  di apprezzare l’arte come forma privilegiata per comprendere profonde verità di fede e capace di parlare al cuore di  tutti.   Ma  culmine di questa esperienza è la Celebrazione Eucaristica  presieduta dall’Arcivescovo  Mons.  Fabio Bernardo D’Onorio, un momento   importante per rinsaldare i vincoli di fraternità e di comunione nella nostra comunità parrocchiale e riscoprire, anche attraverso la figura di  S.Albina,  il legame fondamentale con la Chiesa diocesana. L’Arcivescovo,  accogliendoci  con gioia e gratitudine nella Cripta della Cattedrale, ci  invita a guardare con fiducia alla nostra Santa Patrona quale modello di fortezza cristiana  e di coraggiosa testimonianza, rinnovando così l’impegno ad essere sale e luce  nei vari  ambiti di vita. 
 Con l’auspicio che in un prossimo futuro S.Albina possa  riposare nella  chiesa a lei dedicata ricomposta nei resti mortali, concludiamo  il nostro percorso  ammirando   nella cripta l’affresco che la raffigura insieme ad altri martiri della diocesi.  Riprendiamo la strada verso casa  portando con noi  la profonda dolcezza del volto di Albina e la serenità del suo  sguardo,  mentre sembra  che risuonino le parole  a lei  attribuite come suo “testamento spirituale”: “Io mai cesserò  di confessare la mia fede  in Cristo, mio Signore,  nel quale confida l’anima mia ed in onore del quale  io elevo la mia lode”.                                                                          
                       

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